Centro integrato di riabilitazione Oncologica | Gli Onconauti

Una «bussola» che orienta e aiuta chi è colpito da una neoplasia (4 milioni di italiani), ma anche approfondimenti sulle strategie di prevenzione dei tumori, che puntano sugli stili di vita e la protezione dell’ambiente. Senza dimenticare le informazioni sull’emergenza COVID-19 e approfondimenti e informazioni dedicate alle figure essenziali dei caregivers, cui saranno dedicati manuali specifici. Questi alcuni servizi che la Rete Oncologica Pazienti Italia (ROPI) offre tramite il proprio sito e i social network.

Nasce da tre associazioni di pazienti

Nata a Milano l’11 dicembre 2020, ROPI si è presentata ufficialmente in un incontro virtuale in occasione della XXIX Giornata Mondiale del Malato. I soci fondatori sono tre associazioni di pazienti e Fondazione AIOM.«Questa rete nasce su richiesta di associazioni pazienti oncologici, caregivers, cittadini, medici, infermieri, ricercatori, del mondo oncologico – ha spiegato in apertura la presidente Stefania Gori –. Ed è un progetto condiviso e approvato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, aperto ad ogni forma di collaborazione. La prima sarà quella con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). Una sinergia importante per coinvolgere tutti coloro che si occupano di pazienti oncologici, per lavorare insieme, con una visione europea come chiave progettuale. I cardini del recente piano europeo sulla lotta al cancro- prevenzione, diagnosi precoce, parità di accesso a diagnosi e cura, miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici- sono infatti i punti chiave su cui lavorare anche come ROPI».Sul sito c’è poi un focus sul reinserimento lavorativo, che riguarda oltre un milione di persone e che regala fiducia, rende produttivi e aiuta a costruire relazioni. Tanta informazione e formazione, per avere pazienti formati e informati a essere inseriti nelle reti oncologiche regionali, nei comitati etici, nei gruppi che elaborano i PDTA, e la stesura dei protocolli clinici, e in tutte quelle realtà all’interno delle quali oggi è richiesta la presenza di pazienti preparati e formati.

In Europa un cittadino su tre si ammala di cancro

 «Questa iniziativa – ha proseguito il Presidente Nazionale della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Francesco Schittulli – non è soltanto interessante, ma anche coraggiosa e ambiziosa, perché mette davvero al centro il malato oncologico. E giunge in un momento “chiave’”considerando che nel prossimo futuro la situazione oncologica diventerà ancora più complessa e difficile a causa della pandemia che ha ritardato molte diagnosi e con il rischio di veder superare quei 4 milioni di persone vive dopo una diagnosi di cancro ipotizzati per quest’anno. Una informazione certificata, inoltre – continua Schittulli – resta molto importante per i pazienti, perché solo pazienti informati possono farsi portatori di messaggi corretti nella propria comunità». «In Europa – ha evidenziato l’Onorevole Aldo Patriciello, parlamentare europeo dell’intergruppo europeo per la lotta contro il cancro – un cittadino su tre si ammala di cancro nell’arco della vita e ogni anno un milione e trecento mila persone muoiono per problematiche oncologiche, un quarto dei decessi complessivi con un conseguente onere a carico degli Stati di 126 miliardi l’anno. Il ruolo delle associazioni di pazienti è sempre più rilevante e creare rete può favorire la gestione dei problemi». «In questo periodo di pandemia COVID-19 – ha concluso l’Onorevole Ettore Rosato, Vicepresidente della Camera – la prevenzione è più complicata, le cure più complesse. Lo è anche la vicinanza ai pazienti. I tumori sono una patologia ancora più sofferta, e realtà come ROPI sono un collante per tante famiglie italiane e tanti pazienti. Serve un investimento in sanità, ma non solo sul personale, che pure è preziosissimo e anzi andrebbe valorizzato di più, ma anche in reti di relazione».

FONTE: www.corriere.it