Centro integrato di riabilitazione Oncologica | Gli Onconauti

Sinergia con Lilt, formazione e informazione anche in chiave europea.

Una ‘bussola’ che orienta e aiuta chi è colpito da una neoplasia (4 milioni di italiani), ma anche approfondimenti sulle strategie di prevenzione dei tumori, che puntano sugli stili di vita e la protezione dell’ambiente. E poi un focus sul reinserimento lavorativo, che riguarda oltre un milione di persone e che regala fiducia, rende produttivi e aiuta a costruire relazioni. Senza dimenticare le informazioni sull’emergenza Covid-19 e approfondimenti e informazioni dedicate alle figure essenziali dei caregivers, cui saranno dedicati manuali specifici. Tanta informazione ma non meno ‘formazione’: quella che permette di avere pazienti formati e informati per essere inseriti nelle reti oncologiche regionali, nei comitati etici, nei gruppi che elaborano i Pdta, e la stesura dei protocolli clinici, e in tutte quelle realtà all’interno delle quali oggi è richiesta la presenza di pazienti preparati e formati. Questi alcuni servizi che all’insegna del claim “Facciamo di più”,  la Rete Oncologica Pazienti Italia (Ropi) offre tramite il proprio sito e i social network. Nata a Milano l’11 dicembre, Ropi si è presentata ieri ufficialmente alle Istituzioni in un incontro virtuale e in occasione della XXIX Giornata Mondiale del Malato. I soci fondatori sono tre associazioni di pazienti e Fondazione Aiom, da sempre a fianco dei malati e che ha visto in Ropi la realizzazione di un’area a loro dedicata. Oltre a rappresentanti istituzionali, al webinar sono intervenute anche Laura Magenta (Associazione Palinuro, che si occupa di pazienti con tumore della vescica) e da Daniela Abbatantuono (Associazione Fraparentesi, dedicata all’assistenza e alla formazione dei pazienti e dei caregivers), raccontando i progetti delle associazioni e l’importanza del ‘fare rete’. “Questa rete nasce su richiesta precisa di associazioni pazienti oncologici, caregivers, cittadini, medici, infermieri, ricercatori, del mondo oncologico – ha spiegato in apertura la presidente Stefania Gori –. Ed è un progetto condiviso e approvato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica e aperto ad ogni forma di collaborazione. La prima sarà quella con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt). Una sinergia importante per coinvolgere tutti coloro che si occupano di pazienti oncologici, per lavorare insieme, con una visione europea come chiave progettuale. I cardini del recente piano europeo sulla lotta al cancro- prevenzione, diagnosi precoce, parità di accesso a diagnosi e cura, miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici- sono infatti i punti chiave su cui lavorare anche come Ropi”.

“Questa iniziativa – ha proseguito il Presidente Nazionale della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Francesco Schittulli, annunciando una sinergia con Ropi – non è soltanto interessante, ma anche coraggiosa e ambiziosa, perché per la prima volta in maniera operativa mette davvero al centro il malato oncologico. E giunge in un momento ‘chiave’ considerando che nel prossimo futuro la situazione oncologica diventerà ancora più complessa e difficile a causa della pandemia che ha ritardato molte diagnosi e con il rischio di veder superare quei 4 milioni di persone vive dopo una diagnosi di cancro ipotizzati per quest’anno. Una informazione certificata, inoltre – continua Schittulli – resta molto importante per i pazienti, perché solo pazienti informati possono farsi portatori di messaggi corretti nella propria comunità”. Infine un passaggio chiave del presidente Lilt: “Non è più accettabile l’esistenza di differenze territoriali in termini di prevenzione, diagnosi e cura oncologica. Tutti i cittadini si devono sentire uguali di fronte al sistema sanitario”.

“In Europa – ha evidenziato l’Onorevole Aldo Patriciello, parlamentare europeo dell’intergruppo europeo per la lotta contro il cancro – un cittadino su tre si ammala di cancro nell’arco della vita e ogni anno un milione e trecento mila persone muoiono per problematiche oncologiche, un quarto dei decessi complessivi con un conseguente onere a carico degli Stati di 126 miliardi l’anno. Il ruolo delle associazioni di pazienti è sempre più rilevante e creare rete può favorire la gestione dei problemi”.

“In questo periodo di pandemia Covid-19 – ha concluso l’Onorevole Ettore Rosato, Vicepresidente della Camera – la prevenzione è più complicata, le cure più complesse. Lo è anche la vicinanza ai pazienti. I tumori sono una patologia ancora più sofferta, e realtà come Ropi sono un collante per tante famiglie italiane e tanti pazienti. Serve un investimento in sanità, ma non solo sul personale, che pure è preziosissimo e anzi andrebbe valorizzato di più, ma anche in reti di relazione”.

FONTE: www.panoramasanita.it