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Inizia un Percorso

i nostri programmi di supporto

A seconda che l’Onconauta si trovi al momento della diagnosi della malattia, durante le terapie acute “chemioterapia adiuvante/ chemioterapia neo-adiuvante”, oppure durante la fase di follow-up le terapie integrate possono avere obiettivi diversi e diversi protocolli di applicazione.

Premesso che ogni caso va valutato singolarmente, in senso generale possiamo proporre la seguente indicazione:

Preabilitazione

La preabilitazione va dal momento della diagnosi al momento dell’intervento chirurgico o dell’inizio della chemioterapia neo-adiuvante (cioè, eseguita prima dell’intervento chirurgico).

Obiettivi:

  • Accompagnare l’Onconauta al momento della terapia nella migliore forma psicofisica possibile

Protocollo di scelta:

  • Terapia fisica adattata quotidiana
  • Alimentazione rigorosamente salutare
  • Pratiche mente-corpo individuali

Risultati attesi:

  • Miglior tolleranza delle terapie
  • Più rapido recupero post-chirurgico
  • Riduzione del 50% del rischio di complicanza dell’intervento chirurgico

Indicazioni elettive:

  • Pazienti anziani

Durante le terapie

Obiettivi:

  • Ridurre l’intensità degli effetti collaterali causati dalle terapie

Protocollo di scelta:

  • Riflessologia/shiatsu
  • Alimentazione ragionevolmente salutare (assecondando le preferenze e i gusti del paziente) evitando l’assunzione di integratori in quanto possibile fonte di interazioni con i farmaci
  • Attività fisica moderata (passeggiate)
  • Consulenza per la gestione dell’attività lavorativa

Risultati attesi:

  • Ridotta intensità degli effetti collaterali
  • Miglioramento della qualità di vita
  • Potenziamento dei risultati delle terapie

Indicazioni elettive:

  • Pazienti che presentano effetti collaterali
  • Pazienti con scarso supporto socio-familiare
  • Pazienti con pregressa diagnosi di ansia/depressione

Follow up

Rappresenta il periodo che va dalla fine dei trattamenti di fase acuta fino alla dichiarazione di “guarigione presunta”. Ha in genere la durata di 5 anni (tumori del testicolo, linfomi) fino ad almeno 10 anni (tumori del seno, del colon, della prostata, apparato genitale femminile, apparato urinario). Purtroppo, in una minoranza di donne operate al seno il follow-up può durare fino a 15/20 anni dall’intervento.

Obiettivi:

  • Riduzione del rischio di recidiva
  • Diagnosi precoce dei secondi tumori e dei casi di recidiva operabile
  • Prevenzione e gestione degli effetti collaterali tardivi
  • Miglioramento della qualità di vita e reinserimento al lavoro

A titolo esemplificativo si riporta una sintesi del percorso che devono compiere le donne operate al seno

Protocollo di scelta: percorso di riabilitazione integrata:

  • Pratiche mente-corpo (yoga in gruppo in presenza o da remoto)
  • Alimentazione personalizzata sulla base del rischio oncologico e dello stato di salute generale previa valutazione della composizione corporea con impedenziometria
  • Attività fisica adattata sulla base del grado di fitness e della salute generale (in presenza o da remoto)
  • Trattamento multidisciplinare degli effetti collaterali dei farmaci (esempio: artromialgie delle donne operate al seno in terapia ormonale)
  • fisioterapia in caso di linfedema, patologie muscolo-scheletriche o reumatologiche
  • supporto di psicologia della salute

Risultati attesi:

  • Miglior tolleranza delle terapie e aderenza terapeutica
  • Più rapido e completo recupero funzionale
  • Riduzione del distress e miglioramento della qualità di vita
  • Ripresa dell’attività lavorativa e della vita in famiglia
  • Riduzione della percezione di isolamento
  • Riduzione del rischio di recidiva e/o secondi tumori

Indicazioni elettive:

  • Pazienti anziani

Pianificare un percorso

La pianificazione di un percorso di riabilitazione oncologica integrata rappresenta un momento cruciale per assicurare il massimo beneficio agli Onconauti. Il nostro approccio personalizzato si basa su una valutazione attenta e continua dei bisogni individuali, permettendo di creare un piano su misura che integri tecniche mente-corpo, interventi sullo stile di vita e supporto psicologico.

Fase 1: Accoglienza e valutazione iniziale

Il primo passo nella pianificazione del percorso consiste nell’accoglienza dell’Onconauta o del caregiver. Durante questo incontro iniziale, viene effettuato un colloquio informativo in cui si analizzano i suoi bisogni specifici e vengono fornite informazioni pratiche sui servizi offerti dall’Associazione. Questo momento è fondamentale per instaurare una relazione di fiducia e comprendere a fondo le aspettative e le preoccupazioni del singolo.

Fase 2: Presa in carico

Dopo l’accoglienza, c’è la presa in carico dell’Onconauta o del caregiver. In base alle necessità del singolo si struttura un piano di intervento con terapie integrate che mirano a migliorare la qualità di vita e il benessere.

Fase 3: incontri in presenza e attività online

Il percorso di terapie integrate prevede incontri regolari con docenti del team dell’Associazione Onconauti. Questi incontri possono avvenire sia in presenza che online.

Fase 4: verifica e valutazione finale

Alla conclusione del percorso di base, viene effettuata una valutazione finale per misurare i progressi del paziente. Questo momento è cruciale per comprendere l’efficacia delle terapie integrate e per adattare eventuali piani di mantenimento. La valutazione finale consente anche di identificare aree che potrebbero necessitare di ulteriori supporti e di pianificare un percorso di mantenimento per continuare a migliorare lo stile di vita e il benessere dell’Onconauta o del caregiver.

Fase 5: percorso di mantenimento

Il percorso di mantenimento è personalizzato e basato sulle esigenze specifiche del singolo. Può includere la continuazione di terapie già sperimentate con successo o l’introduzione di nuove per consolidare i risultati ottenuti. L’obiettivo è garantire un supporto costante e a lungo termine, aiutando il paziente a mantenere uno stile di vita sano e a prevenire recidive e secondi tumori.

La pianificazione di un percorso con Onconauti è un processo attento e personalizzato, che tiene conto delle esigenze specifiche di ogni paziente. Grazie a un approccio integrato e multidisciplinare, supportato da tecnologie innovative, Onconauti offre un supporto completo e continuativo, migliorando significativamente la qualità della vita delle persone lungo-sopravviventi oncologiche.

Affidarsi a Onconauti significa intraprendere un percorso di riabilitazione oncologica che promuove il benessere psico-fisico e la resilienza, accompagnando il paziente in ogni fase del suo viaggio verso la guarigione.

La valutazione del rischio oncologico

La valutazione del rischio oncologico è un processo complesso che mira a identificare e quantificare la probabilità che un individuo possa sviluppare una forma di tumore nel corso della sua vita. Questo processo si basa su una combinazione di fattori genetici, ambientali e comportamentali, che possono interagire tra loro in modi che influenzano significativamente il rischio individuale di sviluppare una patologia oncologica. I principali elementi presi in considerazione nella valutazione del rischio oncologico includono la storia familiare di cancro, la predisposizione genetica, l’esposizione a fattori ambientali nocivi (come agenti chimici o radiazioni), lo stile di vita (dieta, attività fisica, abitudini come il fumo o il consumo di alcol) e condizioni mediche pregresse.

Uno degli strumenti più importanti per la valutazione del rischio oncologico è l’analisi genetica, attraverso la quale si cerca di identificare mutazioni nei geni, come BRCA1 e BRCA2, che possono aumentare la suscettibilità allo sviluppo di alcuni tipi di tumore, come quelli della mammella e dell’ovaio. Tuttavia, la genetica rappresenta solo una parte della valutazione complessiva del rischio; infatti, un ruolo fondamentale è svolto anche dall’epidemiologia, che esamina i modelli di incidenza del cancro nelle diverse popolazioni, permettendo di individuare correlazioni tra esposizione a certi fattori di rischio e l’insorgenza della malattia.

La prevenzione oncologica, in relazione alla valutazione del rischio, si articola in tre livelli principali: prevenzione primaria, secondaria e terziaria. La prevenzione primaria si concentra sulla riduzione dei fattori di rischio attraverso interventi sullo stile di vita, come l’adozione di una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e l’evitare l’esposizione a sostanze cancerogene. Ad esempio, l’eliminazione del fumo o la riduzione dell’assunzione di alcol possono significativamente ridurre il rischio di tumori del polmone e del fegato. La prevenzione secondaria, invece, è finalizzata alla diagnosi precoce del cancro attraverso programmi di screening e monitoraggio regolare per le persone a rischio elevato. Esami come le mammografie e le colonscopie sono strumenti chiave per la rilevazione precoce dei tumori della mammella e del colon-retto, aumentando notevolmente le possibilità di cura con interventi tempestivi.

A questi due livelli si aggiunge la prevenzione terziaria, che è rivolta a persone che hanno già avuto una diagnosi di tumore e mira a ridurre il rischio di recidive o di sviluppare nuovi tumori. Analogamente alla prevenzione primaria, questa si basa su strategie volte a migliorare lo stile di vita e a limitare l’esposizione a fattori di rischio, ma con un focus specifico su coloro che hanno già superato un primo tumore. Interventi come il mantenimento di un regime alimentare sano, la pratica di attività fisica regolare, la riduzione dello stress e il monitoraggio costante delle condizioni di salute sono essenziali per ridurre le probabilità di recidiva o l’insorgenza di secondi tumori. La prevenzione terziaria, inoltre, comprende anche il supporto psicologico e sociale, che può avere un impatto positivo sulla qualità della vita del paziente e sulle possibilità di prevenire il ritorno della malattia.

In sintesi, la valutazione del rischio oncologico e la prevenzione, in tutte le sue forme, rappresentano strumenti fondamentali per migliorare la prognosi del paziente e ridurre l’impatto del cancro sulla popolazione. L’evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, in particolare nelle aree della biologia molecolare e dell’analisi dei dati, sta aprendo nuove opportunità per una prevenzione e una valutazione del rischio sempre più personalizzate, consentendo interventi mirati e tempestivi che possono fare la differenza nel percorso di cura e sopravvivenza.