L’Associazione Onconauti APS, presente in sette regioni italiane, è stata fondata nel 2011 nel Distretto di Casalecchio di Reno (AUSL Bologna) con l’obiettivo di rispondere ai bisogni emergenti dei pazienti oncologici lungo-sopravviventi, definiti “Onconauti”. Il termine è composto da due parole: onco [ὄγκος “volume, massa, mole, corpo che fa volume”], che nella terminologia medica significa “tumore”; e nauta [dal lat. nauta, dal gr. ναύτης], che significa “navigante, pilota”. L’Onconauta è dunque quella persona che, terminati gli interventi oncologici a scopo curativo (chirurgia, chemioterapia, ecc.), deve cominciare un lungo e difficile viaggio (5/10 anni, e a volte anche tutta la vita), al termine del quale potrà eventualmente essere dichiarato guarito.
Grazie ai percorsi dell’associazione, si può imparare a fare questo viaggio da pilota, cioè da soggetto proattivo, e in direzione del migliore stato di salute possibile. Grazie ai progressi scientifici nella diagnosi precoce e nei trattamenti oncologici, questa comunità è cresciuta significativamente negli ultimi due decenni, rappresentando circa il 6,5% della popolazione italiana e dei paesi occidentali. Il compito dell’Associazione è dunque quello di aiutare e supportare gli Onconauti e i loro caregiver, focalizzandosi sul recupero del benessere e sul miglioramento della qualità della vita attraverso un approccio integrato che combina interventi mente-corpo, modifiche dello stile di vita e psicologia della salute.
Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma dell’assistenza oncologica, che affianca ai percorsi di cura della malattia percorsi di presa in cura della persona, secondo i modelli dell’“Oncologia Integrata” promossi a livello scientifico internazionale dalla SIO (Society of Integrative Oncology) e dalle relative linee guida scientifiche, condivise anche dall’ASCO (American Society of Clinical Oncology). In altri termini, l’Associazione Onconauti ha validato, anche per l’Italia, un metodo di riabilitazione oncologica integrata e di reinserimento lavorativo degli Onconauti, totalmente basato su evidenze scientifiche.
L’Associazione collabora attivamente con istituzioni sanitarie pubbliche e università per promuovere la diffusione del suo metodo integrato. Attualmente, ha convenzioni non onerose con due AUSL (Bologna e Imola) e collabora con diverse università (Unibo, Catania, Ferrara) per progetti di ricerca e tirocini formativi.
L’Associazione Onconauti si dedica a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e delle loro famiglie attraverso un approccio integrato e personalizzato alla cura del cancro. La nostra missione è offrire supporto fisico, psicologico e sociale a coloro che affrontano questa difficile malattia, dalla diagnosi fino al periodo successivo ai trattamenti. Attraverso un’ampia gamma di terapie integrate, basate su evidenze scientifiche, programmi di riabilitazione e supporto educativo, ci impegniamo a promuovere il benessere e la resilienza dei pazienti oncologici, aiutandoli a ritrovare un equilibrio e una qualità di vita ottimale.
La nostra visione è creare una comunità in cui ogni Onconauta possa avere accesso a cure integrate di alta qualità, che supportino un percorso di guarigione e benessere a 360 gradi. Vogliamo essere un punto di riferimento nazionale per l’innovazione nella riabilitazione oncologica, attraverso la ricerca continua, la formazione di professionisti specializzati e la promozione di pratiche terapeutiche che combinino la medicina tradizionale e integrata. Aspiriamo a un futuro in cui il cancro possa essere affrontato con un approccio olistico e integrato, che valorizzi l’individuo nella sua interezza, migliorando non solo la sopravvivenza ma anche la qualità della vita.
L’Associazione Onconauti crede fermamente che il cuore della cura oncologica sia il paziente stesso. La nostra missione si fonda su un cambio di paradigma che mette al centro l’individuo, riconoscendo l’importanza di una cura personalizzata e integrata, che abbraccia tutte le dimensioni del benessere: fisico, psicologico e sociale. In concreto, crediamo sia indispensabile istituire, a fianco dei percorsi dedicati alla cura della malattia, un percorso dedicato alla presa in cura della persona e dei suoi bisogni nel loro insieme.